"49 Arlington Gardens" review
Nick Garrie: 49 Arlington Gardens (Elefant Records / Audioglobe)
Enzo Baruffaldi
Che vicende curiose nella storia del pop. Un cantautore inglese diventa celebre per qualche momento nel 1969 e il suo album d’esordio viene citato tra i preferiti da un autore del calibro di Leonard Cohen.
Il disco, reperibile all’epoca solo in Francia, scompare dai mercati e ora viene quotato una fortuna su eBay. Poi il cantautore sembra dimenticato, in realtà ottiene ancora successi da classifica in Spagna, collabora con il compositore Francis Lai e registra con Cat Stevens. The Nightmare of JB Stanislas era un disco di folk-pop orchestrale e psichedelico, come un Nick Drake ancora più lieve e barocco al tempo stesso, e che per i corsi e ricorsi dei gusti musicali, a riascoltarlo oggi suona attualissimo. E infatti oggi, proprio in Spagna, grazie alla benemerita Elefant Records il suo autore Nick Garrie ritorna con un album nuovo, 49 Arlington Gardens che è un piccolo capolavoro di delicatezza e accurato mestiere. Ad aiutare Garrie c’è una ragguardevole schiera di musicisti, tra cui Norman Blake dei Teenage Fanclub, Francis Mcdonald e Duglas Stewart dei BMX Bandits, lo stesso Francis Lai che partecipa anche alla scrittura in qualche occasione, e Duncan Cameron nel ruolo del produttore (Delgados, Travis, Trashcan Sinatras). Il risultato sono dieci canzoni dal tocco classico e una grazia senza tempo, che richiamano alla mente nomi come Scott Walker e Donovan, e riescono a passare dalla primavera di When The Child In You agli abbracci nel crepuscolo di Twilight, mettendo in mezzo citazioni colte (Le Pont Mirabeu, con versi di Apollinaire) e duetti da vero “Best of” (Lovers, il pezzo a quattro mani con Lai, sembra arrivare direttamente dagli Anni Settanta, oppure When
Evening Comes con la magnifica voce di Rachel Allison).
Nick Garrie [Vitaminic]
picture: Archivo Elefant