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02/07/2015

Music Won't Save You [En]: "Red Red Skies" [Review]



THE CATENARY WIRES – Red Red Skies
 

 

Benché The Catenary Wires sia una denominazione inedita, basta poco per scoprire che il duo da essa identificato unisce due artisti che calcano le scene indie-pop da almeno un paio di decenni: ne sono artefici Amelia Fletcher e Rob Pursey (già impegnati in Talulah Gosh, Heavenly, Marine Research, Tender Trap e altre band ancora), che alla loro nuova creatura destinano la loro inesauribile vena pop.

Gli otto brani del loro primo mini-album “Red Red Skies” presentano l’attitudine melodica dei due artisti inglesi nella sua essenza più autentica e gentile, spogliata dall’enfasi elettrica di molte delle loro precedenti esperienze, in favore di una lieve malinconia a prevalenza acustica che rende la loro rinnovata proposta, se possibile, ancor più genuinamente indie-pop.

Senz’altro tipicamente pop è il tema portante della sequenza di canzoni da tre minuti che forma l’Ep, tutto incentrato su relazioni sentimentali agrodolci, raccontate con delicata spontaneità e con la sottile (auto-)ironia della maturità. Come altro definire, ad esempio, un titolo come “Throw Another Love Song On The Fire”? A questo brano di eleganza deliziosamente retrò, nel quale Pursey si lascia andare a un crooning davvero sorprendente, si aggiunge nel corso del lavoro una galleria di pregevoli intrecci vocali su semplici armonie acustiche che evocano sensazioni bucoliche e primaverili, cantando la natura endemica e un po’ folle del sentimento (l’iniziale “Intravenous”, “Like A Fool”) e l’ampio catalogo di sottintesi e rimpianti degno di ogni disco indie-pop che si rispetti (“The Records We Never Play”, “Too Late, I Love You”).

Quello di “Red Red Skies” è appunto indie-pop tanto essenziale quanto declinato all’ennesima potenza, che perpetua un linguaggio musicale senza tempo né età, perché strettamente legato a passioni che non potranno passare mai di moda, come non si estingue, bensì si affina nel tempo, la naturale capacità di scrivere canzoni dei due artisti che oggi si può essere ben felici di aver ritrovato insieme sotto la nuova sigla The Catenary Wires.


 


 

 

 

 

 

 

 

 

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