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02/11/2017

Armadillo Furioso [It]: Fitness Forever @Lanificio 25, Napoli, 27.10.2017



 

 

Fitness Forever sono un piccolo miracolo italiano sbocciato a Napoli nel 2007 e portato avanti, con amore e dedizione, da Gaetano Scognamiglio, meglio conosciuto come Carlos Valderrama (che ci ha concesso un’intervista pochi giorni fa). Dopo aver presentato il 29 settembre il loro ultimo disco, “Tonight”, pubblicato dalla Elefant Records, hanno offerto due live incredibili a Napoli e a Firenze in cui hanno suonato dal vivo le loro ultime creazioni. Ho assistito alla data napoletana, al Lanificio 25, che ha sinceramente confermato le mie attese. Valderrama – affiancato da Nicoletta Battelli alla voce, Francesca Diletta Iavarone al flauto traverso, Piero Santangelo al sax, Roberto Porzio alle tastiere, Massimo Imperatore alla chitarra ed Andrea De Fazio alla batteria – ha inanellato, a ritmo serrato, tutte le sue creazioni dando priorità, nella prima parte dello spettacolo, all’ultimo disco (ma non mi è sfuggita la bellissima versione de “L’anarchica pugliese” sul finale).


Si avverte decisamente una ricerca sonora ben meditata, collettiva, che genera un’armonia imprevedibile sul palco, da assimilare col corpo e non con la testa. Gli anni ‘80 sono rappresentati in musica che in video (alle spalle sono proiettate alcune scene da un film con Enzo Cannavale) ma non c’è spazio per la nostalgia, quella “sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare”, come giustamente scriveva Kundera ne “L’ignoranza”. Il “pastiche retrò” dei Fitness è un abile capolavoro in musica post-post-modernista, nient’affatto vuoto, che scardina, con allegria e spensieratezza, la dittatura del divertimento odierna.


A differenza della nuova ondata indie italiana, i Fitness Forever non usano l’ironia in modo furbesco per riempire falle ma, proprio perché preparati e colti, fanno leva su una resa live dinamica e compatta che non ha eguali in Italia. La voce di Nicoletta Battelli è delicata e sorniona, De Fazio squarcia la ritmica funk fondendosi, nelle code strumentali dei pezzi, con i fiati che, ispiratissimi, concedono, qua e là, bordate articolate e complesse. Al basso e alla voce c’è Luigi Scialdone che, con tastiera e chitarra, guida un magma sonoro accattivante dove è sempre accentuata la matrice disco. In definitiva, lo show è veramente sfizioso, pieno di groove, con alcuni interplay virtuosi dove, però, è sempre in primo piano la voglia di divertirsi sul palco.


 


 

 

 

 

 

 

 

 

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