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16/03/2009

"Personal train" interview



Nur Al Habash 16/03/2009


Con "Personal Train", i Fitness Forever segnano un magnifico debutto nel pop di casa nostra. Arrangiamenti sontuosi, melodie finissime e la giusta dose di leggerezza. Tra Bacharach, estati italiane e la Carrà, Gaetano a.k.a. Carlos Valderrama ci ha raccontato il suo Mondo Fitness. L'intervista di Nur Al Habash.

Carlos, lo sai che ti chiamano "Il Burt Bacharach dei Campi Flegrei"?
Ahahahha! Mi piacerebbe! In realtà io sono di Torre del Greco, sul Vesuvio, quindi diciamo che la definizione "L'Umberto Smaila del Vesuvio" forse mi calza meglio.

A parte gli scherzi, credo che tu debba a Bacharach più di un giro al banco. Gli hai intitolato una delle canzoni più belle del disco, e l'influenza in generale si sente massiccia...
E come potrebbe essere altrimenti? Lui è uno di quei 4-5 maestri a cui, non avendo mai studiato musica, devo assolutamente tutto! A parte le ore e ore passate in palestra a modellare il fisico, credo che Bacharach avesse il doppio dono, rarissimo in un musicista, di avere un istinto per un tipo di melodia killer ma niente affatto scontata, unito a capacità di arrangiatore fuori dal comune, il che fa di lui uno da studiare per chiunque si avvicini alla composizione pop.

Lo hai visto ospite a Sanremo?
Si l'ho visto, mi ha fatto uno strano effetto, contrastante. Sono contentissimo che sia venuto, chiaramente; tutti conoscono le canzoni di Bacharach, ma pochissimi sanno che le ha scritte lui. Sono stato contento che se ne sia parlato, che sia stato presentato con tanti onori, perché si merita questo e tutto quello che desidera. Poi è stato anche un modo per portare vera Qualità in una rassegna dove certo non regna sempre l'eccellenza musicale. Dall'altro lato però, da suo fan e quasi "addetto ai lavori" non ho apprezzato troppo la sua performance: arrangiamenti non eccelsi, un collage frettoloso di 2 minuti e 30 senza un cantante all'altezza delle sue composizioni (serviva una stella) e con lui visibilmente in imbarazzo dietro al piano.

Prima hai detto che non hai mai studiato musica, ma il vostro disco è super arrangiato. E con "super" intendo che ci sono un gran numero di strumenti che si amalgamano divinamente fino ad ottenere una squisita cremina pop. Insomma, roba buona che non è semplice confezionare, che si faceva solo nel decennio 60-70 e poi si è lasciato perdere, forse perché ci si è resi conto che il pop funziona anche solo con una chitarra e una batteria.
Diciamo che non è stata una cosa decisa propriamente a tavolino. Io credo che i motivi per cui il disco è stato arrangiato in maniera così ricca siano vari; il primo che mi viene in mente è che ho quasi 30 anni, almeno 15 anni di dura gavetta in altri gruppi e un sacco di concerti, dischi autoprodotti e sporadiche soddisfazioni. Sono arrivato ad avere 30 anni senza avere davvero realizzato qualcosa con la musica e avevo la voglia di mettermi seriamente alla prova per confezionare "Il Disco" che sapevo di poter fare dando il meglio di me. Quindi, dato che poteva essere l'ultimo (se a 30 anni non hai ottenuto nulla con la musica forse è meglio lasciar perdere) mi sono preso il tempo necessario e ho voluto realizzare gli arrangiamenti proprio come li avevo in testa, senza pensare a limiti di tempo o di budget. Inoltre, anche io sono convinto che se una canzone funziona chitarra e voce vada benissimo uguale, ma sono anche convinto che se a quella melodia riuscita riesci ad aggiungere altre 5, 6, 7, melodie altrettanto belle suonate da altri strumenti, l'insieme finale potrebbe dare vita a una magia da prestigiatore... e il musicista è un po' un mago secondo me, che dal silenzio assoluto può tirare fuori la musica che faccia stare bene le persone.

Ma hai fatto davvero tutto-tutto tu?
Io ho scritto le canzoni, parole e musica. Gli arrangiamenti li avevo in testa grossolanamente, ma ci sono voluti due musicisti di grandissimo spessore come Luigi Scialdone (per le chitarre e i bassi) e Antonio Fresa (soprattutto per gli archi, ma anche per fiati e tastiere). Soltanto lavorando con loro, musicisti che hanno studiato e padroni dei segreti degli arrangiamenti e della composizione, siamo potuti arrivare ad avere gli arrangiamenti finali. Le idee erano tantissime da parte di tutti e, anche se alla fine ero io ad avere l'ultima parola su tutto, il loro contributo è stato imprescindibile. Quanto all'esecuzione, abbiamo suonato tutto noi (io batteria, chitarre, tastiere, glockenspiel percussioni e cori, Luigi chitarre, bassi, e cori Antonio tastiere e pianoforte e Sara voce). Ci siamo avvalsi dell'aiuto di sessionmen per archi e fiati...

Nella resa live immagino abbiate dovuto semplificare, e di molto...
Ovviamente si, è difficile portare su un palco un'orchestra d'archi e una sezione di fiati ma abbiamo fatto il possibile per rispettare gli arrangiamenti originali, nell'attesa che qualcuno ci paghi tantissimo in modo da poter fare un live uguale al disco.

Nella mia classifica mentale siete già in finale nei tre dischi italiani più belli dell'anno. Come pensi stia messo il pop in Italia? Possiamo davvero dare qualcosa al mercato straniero o siamo condannati a ricalcare strade già battute da altri?
Io credo che finché in Italia si guarderà alla musica come un tributo infinito da portare alle sonorità che arrivano dall'estero, avremo ben poco da esportare. Perché, del resto, gli stranieri dovrebbero comprare qualcosa che fanno sicuramente meglio di noi? Con i Fitness sento tantissimo amore arrivare oltre le frontiere, evidentemente da parte di alcuni appassionati di musica c'era il bisogno di ascoltare qualcosa che fosse tipicamente "Italiano" senza che questo aggettivo sia visto come qualcosa da legare al sentimentalismo tronfio dei vari cantantozzi da esportazione, ma al contrario, alla musica e alle melodie meravigliose che fanno parte del nostro passato recente in cui eravamo maestri incontrastati del genere e amati in tutto il mondo per la solarità e l'unicità dei nostri prodotti musicali (da Morricone alla Carrà)

Proprio oggi è uscita un'anticipazione della lineup dell'Indietracks (nelle Midlands, Regno Unito), un festival che - decaduto lo svedese Emmaboda - è il miglior posto al mondo dove divertirsi e sentire un po' di buon pop durante l'estate. Siete contenti?
E siamo contentissimi (come direbbe il Tizianone Nazionale: lui sì lo ammiro). Non vediamo l'ora di naufragare in quel mare di pop (e di ragazze indie) di tutto il mondo! Venite anche voi ci divertiamo un sacco.

Perché ti piace Tizianone?
Trovo che Titti abbia il grande dono della sincerità: non è costruito e quello che dice ti arriva diretto. Musicalmente non è proprio il mio genere ma credo sia un musicista dotato di un notevolissimo istinto pop.

Chi altro ti piace in Italia in questo momento?
Giorgio Tuma, Populous, Girl with the Gun (sicuramente tutto il meglio viene dalla Puglia, anche se mi piacerebbe sentirli osare l'italiano) poi Cesare Cremonini (un musicista fantastico) Non Voglio Che Clara (il disco Italiano che mi piace di più l'hanno fatto loro) e poi i miei concittadini pieni di talento, Gentlemen's Agreement e Atari.

Approposito di Tuma, voi, insieme a lui, siete i primi italiani entrati nella scuderia dei cavalli di razza della Elefant. Giorgio ci ha detto che in realtà si è limitato a chiedere, e loro hanno detto di sì. Per voi com'è andata?
Uguale. Ahah!

Il fatto che cantiate in italiano non è stato un problema?
Tutt'altro! A mia domanda sull'argomento mi è stato risposto: "Abbiamo gruppi pop da tutto il mondo, e cercavamo da anni un gruppo pop che cantasse in Italiano!" Forse siamo noi ad avere questa mentalità un po' provinciale pensando che l'italiano sia un limite... quando la casalinga canta Shakira mentre stira, o il figo di turno declina in un portoghese improbabile Jobim, questa non è certo una brutta cosa, anzi, è una figata! L'italiano è una lingua che, se usata a dovere, ha un suono assolutamente fantastico, è arrivato il momento di rivalutarla, decisamente.

Tra l'altro Luis era anche presente a Roma la sera del concerto di presentazione del disco al Circolo degli Artisti, è venuto appositamente per voi da Madrid...
Luis Calvo della Elefant, non è solo il capo di una multinazionale del Pop ma anche un ragazzo semplice e squisito. Ci siamo conosciuti a Madrid e abbiamo passato molto tempo insieme, non era mai stato in Italia e credo che fosse ansioso e curioso di conoscere il nostro paese ora che ha due artisti Italiani in catalogo, oltre ad essere altrettanto curioso e ansioso di capire come cavolo avremmo fatto a suonare quel disco così arrangiato dal vivo.

Prima di essere Fitness Forever vi chiamavate Valderrama 5. Il genere musicale era più o meno lo stesso, solo il tasso di demenzialità era infinitamente più alto. Anche nei Fitness Forever comunque, c'è una buona dose di ironia. Penso a testi come "L'Anarchica Pugliese" o "Monica", in generale a tutta la vostra attitudine nei confronti della musica (e forse anche della vita). Quanto è importante scherzarci su?
I Valderrama 5 era il gruppo con cui suonavo prima, e a parte il fatto che scrivevo anche lì quasi tutte le canzoni, non c'è nient'altro in comune. Quanto all'ironia, io lascio all'ascoltatore il giudizio e la valutazione di questo tema, anche se io preferisco parlare di leggerezza... le cose non vanno molto bene, e credo che una delle poche cose che possa dare conforto, per qualche minuto, sia la musica. Credo sia stato così anche in tempi ben più duri di questo. Mi piace pensare che questo disco possa regalare un sorriso, o almeno un attimo di serenità a chi lo ascolta.

Cioè mi vuoi dire che nei versi: "Se l'anarchica pugliese vorrai fare innamorar/ appari in biblioteca solo in un angolo leggendo monografie del comandante Marcos" non c'è ironia?
Assolutamente si. Come tu sai benissimo io sono un cretino, ma preferisco parlare di leggerezza... anche perché quello che scrivo non è una barzelletta ma semplicemente qualcosa che è accaduto nella vita reale.

Ti eri invaghito di un'anarchica pugliese?
Io no. Sono tuttora innamorato di Valeria Marini (non ricambiato)... ma l'Istituto Orientale a Napoli, dove ho fatto l'università all'inizio del decennio, brulicava di fuori sede schierati e dall'ormone impazzito! Era davvero tutto molto divertente...

Perché nel vostro disco si parla così tanto di estate e di vacanze?
É stata la musica che stavamo registrando a guidarmi in questa direzione. Io scrivo - come quasi tutti credo - i testi due secondi prima di entrare in sala a cantare e la sensazione di questa musica così solare, leggera e rilassante mi ha ricordato molto quella che si prova a stare stesi sul bagnasciuga a prendere il sole, leggere il Corriere dello Sport o la Gazzetta e guardare di sottecchi le pornomamme in costume.

In effetti non è che parli solo d'estate, ma d'estate "italiana". Mi ricorda quei film degli anni sessanta che giravano tutti attorno alla vita brulicante di un albergo balneare in alta stagione, anche se in realtà nei testi non parli di tutto ciò. Possibile che l'attitudine passi anche attraverso lo stereo?
É molto bello che tu abbia quest'idea, perché è assolutamente vero. Sempre per il discorso di cui sopra, della leggerezza, dello stare sereni, bene... qualcosa che a me fa stare molto bene ad esempio sono le repliche di alcuni film e telefilm degli anni 70-80: "Villaggio Vacanze", "I ragazzi della 3C ", "College". Ecco, io non riesco a immaginare qualcosa di tanto rilassante come stare in cucina ad Agosto alle quattro del mattino a vedere una replica di College. Forse è per questo che hai avuto questa idea, giustissima, di estate italiana. Quindi sì, sarebbe fantastico se l'attitudine passasse anche per lo stereo.

Vacanze a Settembre: dite che sono più fighe. Facile per voi che abitate già al mare...
Ma io per vacanze intendo andare in un altro posto, è chiaro poi che vado al mare tutti i giorni. Però devo dire che una volta sono stato a Roma d'Agosto e l'ho trovata deliziosa. Così vuota, vivibile, un sacco di eventi. Parola d'ordine: posticipare. Nella vita infatti lo faccio spesso e volentieri. Poi già il sogno di non trovare mai traffico... Agosto in città è il top!

Mi hanno detto che questa settimana eravate in bella vista su El País. Non è che va a finire che in Spagna diventate superstar e in Italia no? Pensandoci bene, lì avete già il terreno spianato da gente come La Casa Azul e Cooper che riempiono gli stadi. La gente è più abituata a questo tipo di suono...
É verissimo, non è un caso che la Elefant abbia puntato su di noi e in Italia fossero così tutti tiepidi, proprio tiepidini... Io ho una teoria: gli spagnoli stanno vivendo ora i nostri anni 80, quelli in cui tutto andava alla grande, e la gente era felice. Ovviamente non tutto va alla grande lì... ma la gente sembra davvero avere quell'energia positiva e quella voglia di vivere che qua è andata a finire chissà dove...

E quindi ascoltano molto pop..
Molto! Il pop porta felicità e chi è felice non ha certo poi voglia di ascoltarsi l'ultimo degli Unbelievable Tristons.

Ultima domanda: Gaetano-Carlos e Sara-Paster sono fidanzati?
Siamo fidanzati ma è soltanto una cosa mediatica, per apparire su Novella 2000 e su Gente Motori. In realtà lei si chiama Franca ed è sposata con Ciro da 10 anni e io sto ancora aspettando Valeria Marini....
 





Fitness Forever [Rockit]
picture: Archivo Elefant

 


 

 

 

 

 

 

 

 

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